vendredi 3 juin 2011

Amicizia

Non posso darti soluzioni per tutti i problema della vita
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
però posso ascoltarli e dividerli con te
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro
però quando serve starò vicino a te
Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga e non cadi
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei
però gioisco sinceramente quando ti vedo felice
Non giudico le decisioni che prendi nella vita
mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi
Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
però posso offrirti lo spazio necessario per crescere
Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore
però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere
solamente posso volerti come sei ed essere tua amica.
In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico
in quel momento sei apparso tu...
Non sei né sopra né sotto né in mezzo non sei né in testa né alla fine della lista
Non sei ne il numero 1 né il numero finale e tanto meno ho la pretesa
di essere il 1° il 2° o il 3° della tua lista

Basta che mi vuoi come amica
NON SONO GRAN COSA,
PERO' SONO TUTTO QUELLO CHE POSSO ESSERE


mardi 10 mai 2011

Non é mai finita

A questo mondo non è mai finita, disse la signora Amelia Britz. Stia un pò a sentire. Io sono siciliana, nata in un povero paesello sospeso tra le rupe, in cima ad una montagna. Di lassù, si vede il mare e il paesaggio è un paradiso, ma per il resto si è rimasti indietro di due secoli. Il nome?...lasci perdere. I miei compaesani sono gente così ombrosa...è forse meglio sorvolare. Lo chiamerò convenzionalmente Castellizzo.
Bene. dalla stanza dove sono nata si vedeva, lontana, una città, stesa lungo il mare. Di notte era tutto uno sfavillare di lumini. E i fari. E i piroscafi. E i treni coi finestrini accesi. Trapani, lei dice? Be', facciamo pure conto fosse Trapani. Al calar della sera, appoggiata al davanzale, io rimiravo quelle luci. Laggiù era la vita, il mondo, il sogno!
Quando ebbi compiuti i dodici anni, tanto feci che i miei si persuasero a mandarmi a vivere in città, ospite di una zia. Così potevo continuar gli studi.
Credetti di impazzire dalla gioia. Ma dopo un mese che ero a Trapani già ascoltavo rapita ciò che raccontavano i forestieri giunti da città molto più grandi. Mi sembravano di razza diversa. Ah, povera Trapani, come eri piccola e squallida al confronto. Palermo! Messina! Quella sì era civiltà sul serio.
Mi aiutò la fortuna. Fui chiesta in moglie dal Barone Cristolera, un perfetto gentiluomo. Aveva un palazzo magnifico a Messina. Accettai, gli volli bene, mi illusi di non essere più la piccola provinciale di una volta.
Certo, a Messina conobbi della gran bella gente, autentici signori. Ma da Roma venivano ogni tanto certi tipi affascinanti; parlavano con L' "erre", raccontavano cose nuove e strane, pettegolezzi enormi, ci guardavano un pò dall'alto in basso.
Per farla breve, cominciai a sognare Roma. Messina ormai mi sembrava un buco, da non poterci respirare più. Dai e dai, mio marito si decise; tanto, non gli mancavano i quattrini. Traslocammo nella Capitale.
Dovevo essere contenta, no? Roma non è mica un paesello. Grandi nomi, società internazionali, caccia alla volpe, scandali, cardinali, ambasciatori. Eppure, cosa vuole? quei grandi personaggi che dall'estero venivano volentieri ad abitarci, ci venivano per far la bella vita, non per altro, come quando si è in vacanza, come se Roma non fosse che un famoso posto di villeggiatura: ma in fondo non la prendevano sul serio. Il loro mondo vero era lontano, le vere grandi capitali della terra erano altre. Parigi, Londra, mi capisce? E io li invidiavo.
Roma cominciò a scottarmi sotto i piedi. Sospirai l'Etoile, Piccadilly. Per caso in quel periodo Cristolera e io ci separammo. Seguì un regolare annullamento. Ero ancora una bella donna. Conobbi Briz, il grande finanziere. Quando si nasce fortunate!
Sempre più cosmopolita, sempre più in alto nella scala delle residenze umane. Era una mania balorda, però soltanto oggi lo capisco. Divenuta ufficialmente Mrs. Briz, grazie ai miliardi di mio marito, non avevo più che l'imbarazzo della scelta.
Mi stabilii a Parigi, poi Parigi mi sembrò piena di polvere. Londra, per due anni. Ma anche Londra era un poco sorpassata. Nuova York, finalmente, ecco l'ultimo traguardo. La piccola provinciale siciliana aveva fatto la sua strada.
Ma non era così come pensavo. Per la gente "molto su", Nuova York era una cafonata insopportabile. I veri aristocratici ci stavano solo lo stretto necessario. Preferivano Boston, Charleston. Città più vecchie, quiete, riservate. E potevo io essere da meno? Tuttavia anche di là i raffinatissimi emigravano. Chi nei deserti, chi nelle isolette del Pacifico. Anch'io mi avviai per quei pazzi itinerari.
Ahimè, la società più filtrata ed esigente ebbe a noia il Pacifico e i deserti. Prese l'aereo verso est, ritornò alla vecchia stanca Europa. Non già per infognarsi nella volgarità di Londra o di Parigi. Macché. Andava in cerca di eremi ed esilii, di conventi, di ruderi e rovine. Ed io dietro.
Proprio sopra il mio paesello siciliano sorgeva un castello diroccato. La moda! L'eleganza del saper vivere moderno! Un grande poeta peruviano ha fatto restaurare la Bicocca, in breve il posto è diventato celebre. Oggi al mondo non c'è niente di più chic che possedere una casetta a Castellizzo.
E così, gira e gira, Ho finito per ritornare al mio paesello, proprio là donde sono partita. E la sera, dalla mia stanza di bambina, guardo i lumi della città sul mare. E certe volte ho l'impressione di essere ancora quella di una volta, e che gli anni non siano mai passati. E penso: laggiù è la vera vita, l'aggiù il mondo, l'avventura, il sogno! E fantastico un giorno o l'altro di partire.
Lo vede dunque che non è mai finita? 

mercredi 27 avril 2011

Impatto ambientale, quanto inquina il web?


Impronta ecologica delle emissioni di carbonio conseguenti all’uso della rete globale. Numeri per ora contenuti ma che potrebbero crescere in futuro:

internet responsabile dell’1% delle complessive emissioni di CO2!

Zero Impact® Web, il nuovo progetto di LifeGate, nasce con l´obiettivo di ridurre e compensare le emissioni di anidride carbonica derivanti dall´utilizzo di internet.  



GIORNATA DELLA TERRA 2011

La giornata mondiale della terra denuncia l'incredibile inquinamento provocato dal web. Nonostante internet possa sembrare una tecnologia eco-friendly, amica dell'ambiente, la continua diffusione degli strumenti tecnologici del web produce una crescita altrettanto continua di costi ambientali.
Un dato su tutti: nel 2005, quindi sei anni fa, nei soli Stati Uniti d'America le centrali con i server del web hanno consumato oltre 60 miliardi di Kwh. La buona notizia è che internet permette di lavorare da casa. Perciò riduce il bisogno di muoversi in auto, riducendo così le emissioni di Co2.
Eppure l'uso quotidiano, anche minimo, di internet, produce comunque un consumo energetico. Ad esempio, una ricerca su google consuma la stessa quantità di elettricità richiesta per cuocere un cheeseburger. Pensando ai milioni di ricerche su Google che hanno luogo ogni minuto, ne deriva che la quantità di consumo assume livelli stratosferici.
Ancora più inquietante è il costo energetico e ambientale dello spam: i 62 trilioni di email spam inviate ogni anno equivalgono a 1,6 milioni di automobili che viaggiano intorno alla terra - con conseguenti emissioni di Co2. 

 internet uccide il pianeta.jpg

Il mondo con meno inquinamento sarà più contento!!!
Sosteniamo l'ambiente!!
Promuoviamo l'eco-sostenibilità!

dimanche 24 avril 2011

La Cappella Sistina. Test della mia prima pubblicazione

http://www.italyguides.it/it/roma/monumenti/chiese_e_basiliche/vaticano/cappella-sistina.htm


"Mi sento a volte come l'uomo del Rinascimento che si è stupito di tante nuove ricchezze trovate in ogni punto, avendo la certezza che le zone inesplorate della conoscenza e dell'esperienza aspettano ad ogni angolo."
                                                                                                     Polykarp Kusch


"Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea di cosa un solo uomo sia in grado di ottenere"
                                                                                                      Goethe


"E nonostante un solo uomo sia in grado di ottenere tanto, vi saranno sempre infinite zone inesplorate".

                                                                                                      Marypollon

lundi 11 avril 2011

Orgoglio sannita – Shark MC

Yeeee shark MC , Bnevento rappresent’ malament’ ( sharkMC rappresenta Benevento malamente)



(chorus)
Parè compà cavè tt appost? (parente (un modo per chiamare gli amici), compare, che c’è, tutto a posto?)
Ain’ se sto ccà pecchè? ( Si, si sto qua, perché?) ( sono tutti modi di dire a Benevento)
Ashpiè uì lloc’ appost’ ( aspetta, guarda là, ok)
U’shit o’ stadio . . . (shit (il fumo), lo stadio, (la terza non capisco cosa dice)


E chest è a’ città mij, e chest è a’ città mij, ngopp’ o mezz a doj persone senza cashc mmiez a vij ( e questa è la mia città, sul motorino in due persone senza casco im mezzo alla strada)
E tu che bbuò capì? ( e tu che vuoi capire? (non puoi capire))
Se nun c’ ee nat’ nun sì abbituat’ a sta filosofia e mo t’urraccont ij (se non ci sei nato non sei abituato a questa filosofia, e ora te la spiego io)
Vieni tra i vicoli, c’ truov’ certi tipi che a guardarli bene te ne vuliss fuì (vieni tra i vicoli, ci trovi certi ragazzi che se li guardi bene te ne vorresti scappare)
Tipi tranquill’ cumm’ song ij ( ragazzi “tranquilli”(alla mano) come me)
E tipi che s’atteggn’ come fossero chisacchì ( e ragazzi che si danno le arie come fossero chi sa chi)
Poi ci sta pure chi se vole shparà i discorsi ( poi ci sta pure chi si vuole “sparare” i discorsi)
Ma questi discorsi sono i soliti, ascoltali ( tutto italiano)
: in questa città non c’è un cazzo non mi prende bene (non mi trovo bene)
: pecchè n’te liev’ a’ananz’ o cazz’ o frà, chi t’ mantene! ( perché non ti levi da davanti al cazzo, fratello, non ti mantiene nessuno)
Io tengo il sangue giallo-rosso che mi scorre nelle vene (Giallo rosso sono i colori del Benevento Calcio)
E sta gente che si lamenta m’ha fatto le palle piene ( e questa gente che si lamenta mi ha rotto le palle)
E so sul’ stòrd e il loro sport è criticare ( e sono solo “stordi”(stupidi, idioti, tipico insulto beneventano)
E io più l’ascolto e più mi prende a male ( mi fa stare male)
E meno male che c’è chi come me ha un orgoglio sannita, forse perché è l’amore della mia vita . . . (tutto italiano, l’ultima parola non la capisco)
Con effetto calamita e la forza che lei mi dà mi dà gioia infinita (tutto italiano)
Non abbiamo pari, siamo tutti compari (non abbiamo pari, siamo tutti amici)
Abbiamo solamente una parola : pariamento ( divertimento)
Il resto resta muto come la B nel nostro accento, mi dicono di dove sei? Gli rispondo: di Beneeento! ( tutto italiano)
Ed è così perché la sento dentro (tutto italiano)
Da pacevecchia (quartiere di Benevento) alle ppalazzine (altro quartiere) fino ai vicoli del centro storico (tutto italiano)
Non è colpa mia, di te sono un malato cronico, e chi ti critica mi provoca vomito! (tutto italiano)

(Chorus)

Coniamo nuovi termini (tutto italiano)
Ngopp’ o’ palco shark Mc ( sul palco Shark Mc)
Sott’ a’ ggent’ che allucca: ngul’ massiccì ( sotto la gente che urla: ngul’(alla lettera: in culo, si usa per dire: cavolo bello!) massiccissimo, (in slang fortissimo))
E fa piacere pure a me ( e fa piacere anche a me)
Se ad ogni pezzo si sente la gente sotto (tutto italiano)
Che allucca: n’gul parè m’ee fatt’ addecrià! ( che grida n’gul parè, mi hai fatto deliziare( addecrià è napoletano))
A facc’i mij compà! (alla faccia mia compà! ( cavolo amico mio!))
Stasera n’copp’ o palco, onesto, e’ fatt’ arrevotà! ( stasera sul palco, credimi sono onesto, hai fatto arrevotà (hai fatto rivoltare tutto, ci hai fatto divertire tanto)
E sono pieno di orgoglio (tutto italiano)
Se mentre sto cantando intendo ste parole ( se mentre sto cantando capisco queste parole)
: n’gul’ Fabbiett’ sta scassann’ ( Fabietto sta scassando ( sta cantando benissimo)
Gioventù allo sbando (tutto italiano)
Si ce saglion’ e’ ccapate (se ci vengono strane idee )
È perché probabilmente stamm’ semp’ shcumbinat’ ( è perché probabilmente stiamo sempre scombinati (fumati))
Ubbì cumm t’e e cumbinat’ ? ( ma lo vedi come ti sei conciato?)
Stai crepat’ a murtadell’ ( stai stretto come una mortadella)
E po’ t’ e e fatt’ stu capill’ ( e poi ti sei fatto questa acconciatura)
Ma a ddò e’ì ? A’ fest’ u’ perrill ( ma dove devi andare? Alla festa al perrillo (paese vicino Benevento)(modo per prendere in giro una persona che si voleva vestire elegante ma non ci è riuscita)
OH!
Ma a vist’ a chell’ dint’ a smart? A’ pinko BAg ( ma hai visto quella ragazza nella smart, quella con la Pinko Bag)
Si ma è meglio si ‘nmazzecco a chell e’ schif e’ tip rep ( si ma è meglio se non mi avvicino, quella li schifa i tipi rap)
Chella penz’ u’ machinar’ ( quella pensa alla macchina (ai ragazzi con le macchine grosse))
A ì a ballà int’ o ‘ Sayonara (ad andare a ballara al Sayonara (una discoteca di Benevento))
Figurati si penz’ a me ( figurati se pensa a me)
Che sto n’copp’ e’ panchin’ a San Gennar’ ( che sto alle panchine a San Gennaro( una giardino davanti la chiesa di San Gennaro (vicino casa mia)
Ch’ e’ cumpar’ a n’fa no cazz’, a perd’ tiemp’ ( con gli amici a non fare un cazzo, a perdere tempo)
Però a finale ce sapimm’ tutt’ quant a BNvient’ ( però, in fondo, ci conosciamo tutti quanti a Benevento)
E’e sentut o’ fatt’ e’ chill’? E mmis’ in cinta a doij Uaglion’! ( Hai sentito di quello che ha messo in cinta due ragazze)
E tu ee’ vist’ o’ frate e chill?, mo se pigl’ o’mmetadon’ ( e tu hai visto il fratello di quello?, ora si prende il metadone)
Ca fann’ sul’ n’ciuc’ cumm se scetan’ a matin’ ( che fanno solo pettegolezzi da quando si svegliano la mattina)
E nu schiaffo abbashc’a stazion’ addivent’ nu colp’ e’ pistol’ abbashc e’ppalazzin’ ( e uno schiaffo giù alla stazione(il quartiere della stazione) diventa un colpo di pistola giù alle palazzine(altro quartiere)
Chist è u’ mal’ e sta città ( questo è il male di questa città)
Ma ij che so nat’ a Bnvient’ vuless’ tant murì ccà compà! ( ma io che sono nato a Benevento vorrei tanto morire qua, compà)
(chorus)


E chest è dedicat’ a tutt’ e uagliun’ e’ Bnvient’ ( e questa è dedicata a tutti i ragazzi di benevento)
A tutti i ragazzi fieri di essere beneventani ( tutto italiano)
Quelli che quando vanno in vacanza fuori (tutto italiano)
E gli dicono: di dove sei?
Di Benevento
Ah provincia di Napoli?
No Benevento! Benevento città!
Made in Sann-yo rappresent’ Shark Mc ( Made in Sann-yo (sannio hip hop) rappresentata da Shark Mc)
Fatt’ a beeest’! ( Fatto a bestia )


Traduzione da Fabrizio De Cunto !!! Grazie Tanto !!!

samedi 9 avril 2011

Simboli e origine di Marianne

Marianne rappresenta la Repubblica francese e rappresenta i valori della Repubblica e dei cittadini francesi: "Liberté, Egalité, Fraternité" - "Libertà, Uguaglianza, Fraternità".
Le diverse rappresentazioni di Marianne sono indicative della volontà politica di sradicare la cultura repubblicana.


I simboli di Marianne sono spesso presi dall'antichita greco-romana o della Massoneria:
Il berretto frigio: la Libertà
Il seno nudo: simbolo alimentatore e di emancipazione
L'armatura: l'imbattibilità
Bocca o le zampe di un leone: il coraggio e la forza del popolo
La stella: la luce
Il triangolo: Uguaglianza
Le catene spezzate: Libertà
Mani incrociate: Fraternità
Travi: L'Autorità di Stato
Saldo: Giustizia
Fasci: Lavoro
Tavole della Legge: la legge
marianne


I Rappresentazioni di Marianne differiscono secondo il tempo e le preoccupazioni dei francesi ". Non sono rapresentati sistematicamente tutti i simboli.


La Repubblica francese è stato chiamato da un nome occitano, Marianna, che appare per la prima volta nella canzone 'la garison de Marianna' datata dal 1762 di William Lavabre Puylaurens
"E 'infatti la canzone di William Lavabre, il cantautore che Puylaurentais da dare la prima volta il nome di Marianne a la Repubblica, rende questa invenzione meridionale, o meglio, occitana. "
M. Agulhon, docente presso il College de France.


A lungo ignorato dai ricercatori e storici, l'origine del nome di Marianne e occitano. Perché è davvero William Lavabre di Puylaurens (Tarn), che in ottobre 1792  a per la prima volta dato il nome della Repubblica "Marianne" in una canzone che fu un grande successo popolare.

lundi 28 mars 2011

If, Se, Si di Rudyard Kippling

 Original :
IF you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you,
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too;
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don't deal in lies,
Or being hated, don't give way to hating,
And yet don't look too good, nor talk too wise:

If you can dream - and not make dreams your master;
If you can think - and not make thoughts your aim;
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same;
If you can bear to hear the truth you've spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build 'em up with worn-out tools:

If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss;
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: 'Hold on!'

If you can talk with crowds and keep your virtue,
' Or walk with Kings - nor lose the common touch,
if neither foes nor loving friends can hurt you,
If all men count with you, but none too much;
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds' worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that's in it,
And - which is more - you'll be a Man, my son!

1ma traduzione
Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!

2nda traduzione
Se riesci a non perdere la testa, quando tutti intorno
la perdono, e se la prendono con te;
se riesci a non dubitare di te stesso, quando tutti ne dubitano,
ma anche a cogliere in modo costruttivo i loro dubbi;
se sai attendere, e non ti stanchi di attendere;
se sai non ricambiare menzogna con menzogna,
odio con odio, e tuttavia riesci a non sembrare troppo buono,
e a evitare di far discorsi troppo saggi;
se sai sognare - ma dai sogni sai non farti dominare;
se sai pensare - ma dei pensieri sai non farne il fine;
se sai trattare nello stesso modo due impostori
- Trionfo e Disastro - quando ti capitano innanzi;
se sai resistere a udire la verità che hai detto
dai farabutti travisata per ingannar gli sciocchi;
se sai piegarti a ricostruire, con gli utensili ormai tutti consumati,
le cose a cui hai dato la vita, ormai infrante;
se di tutto ciò che hai vinto sai fare un solo mucchio
e te lo giochi, all'azzardo, un'altra volta,
e se perdi, sai ricominciare
senza dire una parola di sconfitta;
se sai forzare cuore, nervi e tendini
dritti allo scopo, ben oltre la stanchezza,
a tener duro, quando in te nient'altro
esiste, tranne il comando della Volontà;
se sai parlare alle folle senza sentirti re,
o intrattenere i re parlando francamente,
se né amici né nemici riescono a ferirti,
pur tutti contando per te, ma troppo mai nessuno;
se riesci ad occupare il tempo inesorabile
dando valore a ogni istante della vita,
il mondo è tuo, con tutto ciò che ha dentro,
e, ancor di più, ragazzo mio, sei Uomo!

3za traduzione
Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te
la stan perdendo e te ne attribuiscono la colpa,
se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te
ed essere indulgente verso chi ti dubita;
se sai aspettare e non stancartene,
e mantenerti retto se la calunnia ti circonda
e non odiare se sei odiato,
senza tuttavia apparire troppo buono né parlare troppo da saggio;
se sai sognare senza abbandonarti ai sogni;
se riesci a pensare senza perderti nei pensieri,
se sai affrontare il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori nello stesso modo;
se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto
distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui;
se sai guardare le cose, per le quali hai dato la vita,
distrutte e riesci a resistere ed a ricostruirle con strumenti logori;
se sai fare un fascio di tutte le tue fortune
e giocarlo in un colpo solo a testa e croce
e sai perdere e ricominciare da capo
senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso;
se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi muscoli
a sorreggerti anche quando sono esausti,
e così resistere finchè non vi sia altro in te
oltreché la volontà che dice loro: "Resistete!";
se riesci a parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà,
o ad avvicinare i potenti senza perdere il tuo normale atteggiamento,
se nè i nemici né gli amici troppo premurosi possono ferirti,
se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo;
se riesci a riempire l'inesorabile minuto
dando valore ad ogni istante che passa:
il mondo e tutto ciò che è in esso sarà tuo,
e, quel che conta di più, tu sarai un Uomo, figlio mio!

1ere traduction
Si tu peux voir détruit l’ouvrage de ta vie
Et sans dire un seul mot te mettre à rebâtir,
Ou perdre d’un seul coup le gain de cent parties
Sans un geste et sans un soupir ;

Si tu peux être amant sans être fou d’amour,
Si tu peux être fort sans cesser d’être tendre
Et, te sentant haï, sans haïr à ton tour,
Pourtant lutter et te défendre ;

Si tu peux supporter d’entendre tes paroles
Travesties par des gueux pour exciter des sots,
Et d’entendre mentir sur toi leurs bouches folles
Sans mentir toi-même d’un seul mot ;

Si tu peux rester digne en étant populaire,
Si tu peux rester peuple en conseillant les rois
Et si tu peux aimer tous tes amis en frère
Sans qu’aucun d’eux soit tout pour toi ;

Si tu sais méditer, observer et connaître
Sans jamais devenir sceptique ou destructeur,
Rêver, mais sans laisser le rêve être ton maître,
Penser sans n’être qu’un penseur ;

Si tu peux être dur sans jamais être en rage,
Si tu peux être brave et jamais imprudent,
Si tu sais être bon, si tu sais être sage
Sans être moral ni pédant ;

Si tu peux rencontrer Triomphe après Défaite
Et recevoir ces deux menteurs d’un même front,
Si tu peux conserver ton courage et ta tête
Quand tous les autres les perdront,

Alors les Rois, les Dieux, la Chance et la Victoire
Seront à tout jamais tes esclaves soumis
Et, ce qui vaut bien mieux que les Rois et la Gloire,

Tu seras un homme, mon fils.

2ème traduction
Si tu peux rester calme alors que, sur ta route,
Un chacun perd la tête, et met le blâme en toi;
Si tu gardes confiance alors que chacun doute,
Mais sans leur en vouloir de leur manque de foi;
Si l'attente, pour toi, ne cause trop grand-peine:
Si, entendant mentir, toi-même tu ne mens,
Ou si, étant haï, tu ignores la haine,
Sans avoir l'air trop bon, ni parler trop sagement;

Si tu rêves, - sans faire des rêves ton pilastre;
Si tu penses, - sans faire de penser toute leçon;
Si tu sais rencontrer Triomphe ou bien Désastre,
Et traiter ces trompeurs de la même façon;
Si tu peux supporter tes vérités bien nettes
Tordues par les coquins pour mieux duper les sots,
Ou voir tout ce qui fut ton but brisé en miettes,
Et te baisser, pour prendre et trier les morceaux;

Si tu peux faire un tas de tous tes gains suprêmes
Et le risquer à pile ou face, - en un seul coup -
Et perdre - et repartir comme à tes débuts mêmes,
Sans murmurer un mot de ta perte au va-tout;
Si tu forces ton coeur, tes nerfs, et ton jarret
A servir à tes fins malgré leur abandon,
Et que tu tiennes bon quand tout vient à l'arrêt,
Hormis la Volonté qui ordonne :"Tiens bon !"

Si tu vas dans la foule sans orgueil à tout rompre,
Ou frayes avec les rois sans te croire un héros;
Si l'ami ni l'ennemi ne peuvent te corrompre;
Si tout homme, pour toi, compte, mais nul par trop;
Si tu sais bien remplir chaque minute implacable
De soixante secondes de chemins accomplis,
A toi sera la Terre et son bien délectable,
Et, - bien mieux - tu seras un Homme, mon fils.

samedi 26 mars 2011

L' Amore e l'Amicizia da Il Profeta di Kahlil Gibran


L'Amore

Allora Almitra disse: Parlaci dell'Amore.
Ed egli sollevò il capo e guardò il popolo, e una gran pace discese su di loro.
E a voce alta disse:
Quando l'amore vi fa cenno, seguitelo,
Benché le sue strade siano aspre e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui,
Benché la spada che nasconde tra le penne possa ferirvi.
E quando vi parla, credetegli,
Anche se la sua voce può mandare in frantumi i vostri sogni come il vento del nord lascia spoglio il giardino.
Perché come l'amore v'incorona così vi crocifigge.
E come per voi è maturazione, così è anche potatura.
E come ascende alla vostra cima e accarezza i rami più teneri che fremono al sole,
Così discenderà alle vostre radici che scuoterà dove si aggrappano con più forza alla terra.
Come fastelli di grano, vi raccoglierà.
Vi batterà per denudarvi.
Vi passerà al crivello per liberarvi dalla pula.
Vi macinerà fino a farvi farina.
Vi impasterà fino a rendervi plasmabili.
E poi vi assegnerà al suo fuoco sacro, perché possiate diventare il pane sacro nei sacri conviti di Dio.
Tutto questo farà in voi l'amore, affinché conosciate i segreti del cuore,
e in quella conoscenza diventiate un frammento del cuore della Vita.
Ma se avrete paura, e cercherete soltanto la pace dell'amore ed il piacere dell'amore,
Allora è meglio che copriate le vostre nudità, e passiate lontano dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutto il vostro riso, e piangere, ma non tutto il vostro pianto.



L'amore non dà nulla all'infuori di sé, né prende nulla se non da se stesso.
L'amore non possiede né vuol essere posseduto,
Perché l'amore basta all'amore.
Quando amate non dovreste dire: "Dio è nel mio cuore" ma, semmai, "sono nel cuore di Dio".
E non crediate di guidare il corso dell'amore,
poiché l'amore, se vi trova degni, guiderà lui il vostro corso.
L'amore non desidera che il proprio compimento.
Ma se amate e quindi avete desideri, i vostri desideri siano questi:
Sciogliersi e farsi simili a un ruscello che scorra e canti alla notte la sua melodia.
Conoscere il martirio della troppa tenerezza.
Esser feriti dal vostro proprio intendere l'amore,
E sanguinare di buon grado, gioiosamente.
Svegliarsi all'alba con un cuore alato e dire grazie a un nuovo giorno d'amore;
Riposare nell'ora meridiana e meditare sull'estasi amorosa;
Tornare a casa con gratitudine la sera;
E addormentarsi con una preghiera per chi amate nel cuore, e un canto di lode sulle labbra.
L'Amicizia

E un giovane disse: Parlaci dell'Amicizia.
Ed egli rispose, dicendo:
Il vostro amico è i vostri bisogni esauditi.
È il vostro campo, che seminate con amore e che mietete con gratitudine.
Egli è la vostra mensa e l'angolino accanto al fuoco.
Perché vi recate da lui con la fame, e lo cercate per avere pace.
Se il vostro amico vi apre la mente, non temete il "no" nella vostra, né trattenete il vostro "sì".
E se lo vedrete silenzioso, il vostro cuore non cessi d'ascoltare il suo cuore;
Perché senza parlare, nell'amicizia, tutti i pensieri, tutti i desideri,
tutte le aspettazioni, nascono e sono condivisi con una gioia priva di clamori.
Non vi attristate, quando vi dividete dall'amico;
Perché le cose che amate di più in lui saranno più evidenti durante l'assenza,
come la montagna a chi sale, che è più nitida dal piano.
E non vi sia altro scopo nell'amicizia che l'approfondimento dello spirito.
Perché l'amore che non cerca unicamente lo schiudersi del proprio mistero,
non è amore, ma una rete che pesca soltanto cose inutili.
La parte migliore di voi sia per l'amico.
Se egli deve conoscere il deflusso della vostra marea, fate in modo che ne conosca anche il flusso.
Perché cos'è il vostro amico, se andate in cerca di lui per uccidere il tempo?
Cercatelo invece avendo tempo da vivere.
Perch'egli è lì per servire al vostro bisogno, non per riempire il vostro vuoto.
E nella soavità dell'amicizia fate che abbondino risa, e piaceri condivisi.
Perché è nella rugiada delle piccole cose che il cuore trova il suo mattino e si ristora.
Il Profeta e Kahlil Gibran
Il libro combina sotto  forma poetica fonti orientali e occidentali della mistica,
sulla forma di domande e risposte su diversi argomenti fatto ad un saggio che sta per lasciare la sua città.
Khalil Gibran, poeta, pittore e filosofo libanese (arabo: جبران خليل جبران‎ Jubrān Khalīl Jubrān), Bsharri, 6 gennaio 1883 - New York, 10 aprile 1931

Una sua poesia :  
Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.

mardi 22 mars 2011

écriture - segni comuni

I ultimi lavori del archeologua canadese Genevieve von Petzinger su i primi simboli e scriture nella preistoria, molti segni sono communi a tutto il mondo....
e un segno....